Lunedì scorso, sono cominciati a Sepang i test della MotoGp.
Diciamoci la verità. Ci aspettavamo solo due scenari possibili: Lorenzo velocissimo come Stoner nel 2007; Lorenzo nella merda come Rossi nel 2011.
E invece?
E invece non è chiaro se sia o meno nella merda, ma è chiaro che non è velocissimo. Quando può, il maiorchino gira più rapido di tutti, costantemente e da subito. Se non lo fa, significa che non ne ha. Fine.
In sintesi, Lorenzo non si trova male, ma la caterva di dollari che arrivano dalla Audi non sono per non trovarsi male.
È pagato per far sviluppo un certo Casey Stoner, pilota australiano capace di fare 1’59.7 su una pista non ancora gommata mentre il resto del mondo gira 2 secondi più lento.
È mancato nelle dichiarazioni post-Sepang un “Lorenzo può vincere il titolo”, esattamente come è mancato un “grazie Stoner per avermi chiarito alcuni dettagli sulla Gp17”. Hanno girato due volte assieme e due volte l’australiano era davanti.
Ogni volta che gira Casey, noi tifosi soffriamo, e la Ducati fa la figura di chi si compra la Q7 per parcheggiarla in cortile. Il 31enne ha ancora molta stoffa, e lo dicono i risultati, anche se sono solo test.
Sono solo test anche per Dovizioso. Il forlinese dichiara di trovarsi molto bene e, non a caso, dimostra di avere un discreto feeling con la Gp17. Feeling che non manca nemmeno al sorprendente Bautista, pilota titolare di un iride 125 e poi dimenticato tra Suzuki, Honda Clienti e terrificanti Superbike firmate Aprilia travestite da MotoGp. Lo spagnolo è salito sulla Ducati dello scorso anno, e ha cominciato a girare più veloce di Lorenzo, Rossi, Iannone, e Pedrosa. Tutto questo di continuo e con una facilità imbarazzante. Ovviamente non è candidato al titolo, ma è il miglior spot pubblicitario per la rossa di Dall’Igna.
La promozione alla Yamaha la fa invece il francese Zarco, due volte iridato moto2 e due volte in Top10 nei test di settimana scorsa. Mercoledì si è messo dietro le Suzuki e ha dimostrato di poter migliorare giorno dopo giorno. Come Bautista, non è candidato al titolo, ma sta andando bene e allunga la lista di papabili nella lotta al podio.
Fa il promoter anche Iannone che, parafrasando, condivide la sua impressione su quanto il telaio Ducati faccia cagare rispetto a quello Suzuki. E per dimostrarci che è vero (cit. Elio e le Storie tese) si piazza in prima posizione nella seconda giornata di Test.
Apatico come un’ameba il buon Vinales, recentemente lasciato dalla fidanzata. Per mediaset non è un Big, dato che martedì (Vinales secondo e Rossi quarto) il main-title recitava “Rossi migliore dei Big”. Per ora, lo spagnolo ha girato più veloce di Rossi anche quando hanno fatto la gara a chi mangiava più hot-dog, e sembra pericolosamente imprendibile quando la moto va semi-quasi-bene; ha detto che non è tutto ok, che deve migliorare. Credo che non lo vedremo felice nemmeno se vincesse il mondiale già ad Aragon.
Guardatevi i tempi e capirete.
Felice invece il buon Valentino (vi metto il cognome, o sapete di parlo?). La Yamaha va veloce anche con Folger, Lorenzo le prende da Dovizioso e ogni elemento ciclistico/motoristico provato dal pesarese sembra funzionare alla grande. Il 38enne italiano è il mio favorito per il titolo, sempre che Vinales o Marquez non battezzino quelle stagioni in cui uno scappa sempre e gli altri lottano per il terzo posto. Rossi nel corpo a corpo resta il migliore e quest’anno sembra avere un grandissimo passo.
Riguardo a Marquez, le possibilità sono le seguenti: uno, va tutto come nel 2014, cioè RC213V imprendibile e mondiale vinto a Giugno; due, va tutto come nel 2016, quindi piove tanto, Valentino butta via 4 gare, e Vinales si dimentica di guidare sull’acqua; tre, le Yamaha vanno forti e lui dovrà vedersela con un ragazzino che odia, e con un vecchietto che afferma di adorare. È diventato ragioniere, ma è giovane per accontentarsi dei secondi posti. Soprattutto se la lotta al podio è estesa a una rosa di 7-8 piloti.
Non mi esprimo su Pedrosa, che guida sempre come se corresse gratis e solo per la gloria. Mi esprimo invece su KTM e Aprilia: Smith le prende dai collaudatori, e non solo da Stoner, ma anche da quei giapponesi con il nome impronunciabile; riguardo Noale invece, un flash ogni tanto di Espargaro vale tutti i soldi che si stanno investendo?
Alla prossima.