Mani strette, distanti, ritrovate
sorrisi timidi, infiniti e ambrati
decadi di feroce amore inespresso
come un incendio mai soffocato
e un tragico male mai estirpato
come l’arcobaleno in cimitero
e i soffi di bora colmi di zolfo
in un solo abbraccio contorto.
Aspettavo.
Tag: lirica
Barbarie.
Branchi in acciaio e ottone
arginati da vagiti di pietà
come serpi in un lago di bile
strisciano decisi e impassibili
verso un nuovo nome da scolpire
una mano su cui non contare
un vecchio respiro da omettere
come un vestito lacerato e liso.
Tacevo.
Algida.
La luce sterzava tra pioppi in disordine
a celare vecchie leggende in soffi di vento
imprimendo quel sapore acceso di muffa
alla fioritura nascente dell’ignoranza.
La purezza della morte ancestrale
Caino e Abele alla corte di Plauto
come una filastrocca heavy metal armonizzata
figlia dell’algida emozione soffocata.
Tardavo.
LiXica
Stasi indefinita metodica
compulsivamente adirata
vinilica, celebrata, idolatrata
costituita a vita convulsa
elettiva, sublime
vittima della cattività emotiva.
Definitiva.
LIXica
Ridacchiavo sordamente
al latrato dell’affetto
il difetto del destino
come ansia malinconica
perscrutavo vivaldiano
la tua scala minore
l’infelice è un signore
che mendica pace.
LiVIII
Lividi introspettivi
segnano il mio sesso
vene pulsanti, calde
in abbraccio di labbra
eternamente umide,
emozione baritonale
non abbandonarmi.
LiVIca
il tuo sorriso
tic toc
il mio
tic toc
ehi
tic toc
che ora è?
tic toc
sorridi
tic toc
se quell’ora maliziosa
tic toc
è proprio ora!
LiVica
lo schiocco di un bacio
il silenzio precedente
il silenzio successivo
il suono gentile del reciproco sorriso
l’emozione successiva
l’emozione precedente
l’aspettativa di un bacio
LIVica
nel nome del padre
del figlio mai nato
dello spirito aspro
male!
il cielo oscuro
è solo nuvoloso
e notturno
male!
chiamami ancora
complicazione,
complica l’azione
male.
LirIIIca
Tornerai
da me, con me
dove è,
dove è il se,
dove se è,
poi non è,
non se,
non te,
non me,
con te.
Se tornerai,
sarai mai,
un’altra dei miei guai.