Anna – Ombelico

Mi chiamo Anna e ho quarant’anni. Ieri avete scoperto che possiedo un gatto e che, nonostante i miei trascorsi infelici, sono riuscita a innamorarmi ancora. Inoltre sapete che abito nella città dove nevica spesso, sapete che fumo sigarette al mentolo e sapete che adoro i Cranberries. Quindi, se nei pressi del liceo classico cittadino vedete una rossa con un ombrello bordeaux, probabilmente non farete fatica a riconoscermi, anche perché siete a conoscenza della cicatrice, del piercing e, anche se non si vede, del tatuaggio.

Mi chiamo diamante e, nonostante l’omonimia con un brano di Zucchero, sono il piercing nell’ombelico di Anna. Anna ha trentasette anni, possiede un gatto e sta divorziando. Abita in una città dove nevica spesso, ha ripreso a fumare e, se si parla di mirtilli, lei pensa ai Cranberries. Anna ama essere baciata sulle spalle, sul ventre e sulla fica, ma ultimamente non le va di farsi toccare. Gli unici complimenti che trova sinceri sono quelli dei suoi allievi di Matematica e Fisica, gli unici che trova privi di qualsiasi forma di sessismo o semplice opportunismo.

Mi chiamo Anna, ho trentasette anni e se siete miei amici su FB saprete già che possiedo un gatto e che sono sposata. I miei post sono ridondanti, sia quelli sulla mia adorata neve, sia quelli sul perché abbia smesso di fumare; e inoltre condivido costantemente sempre gli stessi video dei Cranberries. Mezz’ora fa ero sdraiata su una poltrona sterilizzata in attesa che un Capitan Findus tatuato mi perforasse l’ombelico per quello che è il mio primo piercing. Ovviamente non ne parlerò con i miei allievi, anche se so che i loro commenti sarebbero carini, come lo sono stati la volta che ho fatto i colpi di sole. Mi chiamo Anna e il mio ombrello giallo mi protegge dalla pioggia ma non dalle delusioni: come ora che vorrei fare una sorpresa a mio marito mostrandogli il diamante, mentre la sorpresa me la fa lui facendosi trovare a letto con un’altra. No, non sto piangendo: quelle sui miei zigomi sono gocce di pioggia.

Mi chiamo Ombrello e sono un regalo che ha reso felice una trentaseienne sposata che possiede un gatto. In questa città sono un oggetto indispensabile, lo sono perché nevica spesso e né smettere di fumare o cantare i Cranberries preserva da una polmonite. Sono un regalo di una III liceo nei confronti di una docente di matematica e fisica che, nonostante l’ossessione per la Termodinamica, è sostanzialmente corretta nonché solidale con i ragazzi: come la volta che si è tinta i capelli di verde, pur di difendere l’acconciatura di un’allieva.

Mi chiamo Anna, ho trentasei anni e possiedo un gatto perché mio marito è allergico ai cani. Abito in una città che spesso si ricopre di neve, ma non potete capire quanto sia stupendo passeggiare in mezzo al bianco con i Cranberries in sottofondo. I miei allievi invece ascoltano tutt’altro e anzi, nessuno tra loro conosce Linger; ma non è un problema, il problema è che spesso non conoscano la Termodinamica e allora devo diventare cattiva. Tuttavia non riesco ad essere crudelmente severa nei loro confronti: perciò a volte fingo di non sentire un suggerimento che dai banchi dovrebbe arrivare alla lavagna circumnavigando la sottoscritta in barba a tutti i principi dell’acustica. Al momento sono nervosa, sono nervosa perché mi hanno consigliato di smettere di fumare se voglio avere un figlio. Lo faccio volentieri anche se mio marito, nonostante la promessa, non farà lo stesso.

Mi chiamo Anna, ho quarant’anni e sul collo ho segni che non posso non vedere ma che non voglio coprire. Ora cammino sotto la pioggia con il mio ombrello bordeaux, sperando che a giorni arrivi la mia adorata neve. Canticchio When You Are Gone in attesa del mio ragazzo: dovremmo andare a cena ma probabilmente non ci arriveremo mai. È la prima volta che vedo da vicino la canna di una pistola, ma vi giuro che avrei preferito che il caso mi dispensasse da questo genere di esperienza.

Continua domani.

Puntata di ieri.

Anna – Spalla.

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