L’amore al tempo dei Blur – So 90’s.

Nel 1994 tutti ballavano su Girl & Boys. Tutti o quasi.  Trovavo ripugnante l’eurodance, che all’epoca andava di moda all’epoca. Corona sembrava una punizione divina, una cazzo di piaga d’Egitto post-litteram. Ricordate Corona? Era un personaggio invadente e la sua prorompenza musicale mi irritava; lei e la merdosa “thisderidimofdenait” che esplodeva ogni 2×3, in qualsiasi meandro mi trovassi. Era sufficiente una radio o una televisione accesa, ed era subito Corona.

Ma poi il liceo. Siamo in quegli inverni che conosce solo chi vive in Sardegna, quando chiamo fredde le giornate con 17 gradi, o comincio a farti le canne prima ancora di assaggiare le sigarette. Ma la droga fa bene, o almeno, a me non dispiace. credo che il sapore della Ganja sia secondo solo a quello della fica, e chi sostiene che faccia male, bhe, che mi metta pure il naso in culo. Ci sono i Blur comunque: Country House e The Universal suonano in sottofondo, al bar, sia quando compro paio di Diesel in saldo. Ovunque vai, ascoltano i Blur.

Cazzo.

Primavara, Juve – Real Madrid 2-0 e 7 nella versione di Greco. Non capiterà spesso, ma i Blur vanno al Festival di Sanrrrrremo, dall’ingessatissimo Pippo Baudo e dall’altrettanto ingessatissima platea di bastardi corrotti, che anni dopo saranno sostituiti da altri ingessatissimi bastardi corrotti.  Suonano per coerenza, i Blur dico, suonano talmente tanto in playback che Graham Coxon si lascia sostituire una controfigura in cartone.

Cartone, come quel mondo che l’Ariston ostenta.

E arriva l’estate, che poi qui in Sardegna è estate anche a febbraio. Perché il mondo sboccia ed è tutto fiori, come Sabrina, che ok, non è fiori, veste sempre di nero, come se fosse nata carta carbone. Dicevo che arriva Sabrina, che i Blur nemmeno sa chi sono, ma adora Bon Jovi. Ahimè, il cotonato Bon Jovi e il suo heavy metal per poppanti. A 15 anni si ha il poster di Bon Jovi in stanza e si spera di diventarne la moglie un giorno; suppongo. Nemmeno il tempo di piacervi che due settimane dopo siete al parco, che fa un sole fottuto e dovreste invece essere a lezione di greco, che mamma non vuole che facciate vela o come dicono a Roma “sega”… non vuole.. Alex Drastico/Enrico Brizzi la chiama fare Fuga: lui fa fuga per il compito di fisica, di Lunedì. ma è Giovedì, e tu fai fuga per la figa… ti piace così.

Ti e le piace. Vi piace.

Vi piace sdraiati, su quel prato che non dovreste calpestare, fumando quelle robe che non dovreste fumare e toccandovi dove non dovremmo toccarci… ops, dove non DOVRESTE toccarvi… In sottofondo due ventenni o poco più, fanno l’università. Non so se la tiri più lui che parla di Klimt o lei che canticchia The Charmless Man come se fosse un brano di quella puttana culona della Pausini. E ne arriveranno altri dischi dei Blur, passeranno ancora in radio. Spesso li preferirai a Gala e la sua maledetta Let A Boy Cry. Sabrina diventerà un ricordo, assieme a tanti altri. Ogni volta che sentirai Always alla radio penserai a lei, scalza, sul letto della sorella, con la spazzola in mano e tu unico spettatore..

Perchè pensi ai Blur adesso?

Semplice, in primis perchè hanno passato Always alla radio; poi perché la sorella di Sabrina adorava Demon Albarn e ne aveva una marea di poster vicini al proprio letto. Per questo ogni cazzo di volta che senti Always pensi ai Blur e non a Bon Jovi.

47 pensieri riguardo “L’amore al tempo dei Blur – So 90’s.

    1. La usava tipo microfono.
      A me Bastogne di Brizzi non è dispiaciuto. Jack Frusciante a 16 anni lo trovai un capolavoro, poi l’anno dopo lessi Trainspotting e capii cosa fosse un capolavoro. Poi nel 1999 mi passarono “The Football Factory” e mi parve di aver visto la madonna…

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        1. Ahahahah… Allora “Jack Frusciante è uscito dal gruppo” è un concentrato di Aforismi, non è altro, ci ficca qualche disco indie qui e la e punto.. Descrive la borghesia di sinistra bolognese e lo fa con la presunzione di essere nella ragione. Non per niente dico che almeno il mio personaggio “fa fuga” per una figa e non per un compito di fisica 🙂

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            1. Da noi era “fare vela” non esisteva “fare sega”.
              Oppure “essere in Brucio”

              w lo slang giovanile, serviva un dizionario per capirci.
              Conta poi che in Sardegna esistano 2 miliardi di incomprensibili variabili dialettali, quindi capirsi è un impresa colossale.

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  1. per me i blur vuol dire blur vs oasis e dato che gli Oasis erano i super osannati da tutti i miei cazzo di amici io ero per i blur a prescindere e poi con la mia piccola e sfigata band suonavamo come intro ai live Song 2 e quindi viva i Blur perchè ognuno ha un suo cazzo di motivo per ricordarli e amarli!

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                    1. 5 maggio 2002 festa nazionale. Ancora me lo ricordo. Ero fuori Roma e mio fratello mi mandò un messaggio. Fu il messaggio dell’anno. Il mio fidanzato dell’epoca poi, romanista.

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                    2. Io credo avessi prove.. Eravamo chiusi in saletta e quando finimmo lessi. Mi ripagava della delusione di due anni prima (Perugia-Juventus, Collina e Facchetti, due cuori nella pallanuoto)

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                    3. Ci stava chiaramente Rosolino a quella partita. E mentre il mio quartiere si colorava di giallo e rosso. Io imprecavo chiusa in casa. Narra la leggenda che la Roma stia ancora festeggiando quello scudetto.

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  2. E niente basta, la smetto di leggerti perché mi fai sentire giovane e ripensare s quei pomeriggi ai laghetti dell’EUR. Fine maggio, quando la scuola sta per finire e la vita inizia a suonare.
    O forse no, non smetto. 🙂

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